Il covid-19 ha messo a dura prova un po’ tutti in questi mesi, lo sappiamo bene.
È accaduto anche a noi impegnati in un progetto fondato sul trascorrere del tempo insieme.
Ma ci siamo attrezzati! Oltre ai diversi Laboratori digitali, che continuano ad essere molto seguiti, siamo felici di raccontare un’altra storia di collaborazione realizzata vincendo le distanze.
Davide Marchioro, facilitatore di comunità di Mano a Mano impegnato a Castelnuovo Bocca d’Adda, già da alcuni mesi si era messo in moto per far “incontrare” alcuni ragazzi migranti dell’accoglienza SPRAR della Casa Cantoniera con i bambini della scuola primaria Ada Negri e affrontare insieme a loro il tema dell’accoglienza e della migrazione.
L’idea è nata da una dialogo, trasformatosi poi in una costruttiva collaborazione, con le insegnanti della scuola primaria di Castelnuovo e in particolar modo con la referente di plesso, Elisa Bergonzoni, molto sensibile al tema dell’integrazione. Nel suo precedente incarico aveva infatti osservato in prima persona quante siano le difficoltà che incontrano i ragazzi accolti in un progetto SPRAR durante il loro percorso di ambientamento in nuovo contesto.
“Oltre a credere personalmente nel valore dell’accoglienza e dello scambio reciproco, mi sono resa conto che il nostro Comune si è sempre dimostrato proattivo verso questo tema. Per questo abbiamo pensato di mettere insieme i tasselli di questa storia creando un ambiente in cui i bambini potessero interagire direttamente con i ragazzi accolti” dice Elisa Bergonzoni
Così è partito l’invito ai ragazzi ospitati presso la Casa Cantoniera per partecipare ad alcune lezioni scolastiche.
Per chi arriva in una comunità nuova, magari provenendo da migliaia di km di distanza e da una cultura differente non è sempre facile vivere l’incontro: confrontandosi con i propri coetanei c’è il timore di non essere compresi e il disagio di sentirsi diversi che rende meno fluido lo scambio reciproco.
I bambini invece offrono il loro genuino punto di vista, animato dalla sana curiosità di conoscere l’altro.
Il lock-down e l’impossibilità di incontrarsi di persona avrebbero potuto fermare tutto ma Elena e Davide non si sono lasciati scoraggiare e hanno scelto di portare avanti comunque l’esperienza attraverso alcuni incontri a distanza. L’idea in origine prevedeva la condivisione da parte dei ragazzi di storie e usanze tipiche dei loro paesi di origine, ma hanno poi preferito raccontare le loro storie personali per farsi conoscere più a fondo.
Questo ha lasciato i bambini positivamente colpiti e le “lezioni speciali” sono stato solo l’inizio. La prospettiva, infatti, è di proseguire il prossimo anno con questo progetto per conoscersi anche di persona.
“Penso che per i bambini sia stato importante vivere questa esperienza. È molto facile quando ci si approccia a qualcosa di diverso concentrarsi su ciò che ci rende distanti. Il fatto che i bambini abbiano potuto confrontarsi liberamente con gli ospiti della Casa Cantoniera ha fatto sì che potessero accorgersi delle passioni in comune, il calcio soprattutto, eliminando le distanze”. afferma la referente Bergonzoni
“Siamo felici di sapere che per i bambini sia stato un’esperienza positiva. Speriamo di aver lasciato qualcosa di importante in questi giovani studenti e che queste lezioni possano rappresentare un piccolo seme che metta le radici per una integrazione futura. I presupposti ci sono tutti e siamo ottimisti!” sostiene Davide Marchioro.
“Questa sinergia è iniziata con l’apertura da parte delle Pleiadi del progetto di accoglienza a Castelnuovo Bocca d’Adda, fortemente voluto dall’amministrazione comunale come esempio di integrazione e anche in seguito il Comune ha sempre sostenuto i ragazzi per facilitare la loro integrazione nel territorio. Ora grazie a Mano a Mano si apre un’ulteriore prospettiva, estendendo il tema dell’accoglienza a tutti gli abitanti del paese.”
Ancora una volta abbiamo la riprova che non esiste nulla di più semplice che fare insieme, per stare insieme e anche di fronte ad una situazione che ci voleva fisicamente distanti, siamo riusciti a trovare il modo per sentirci vicini.